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Scatola nera: in Italia si trova sul 23% delle vetture
È un fatto: in Italia oltre i 23% dei veicoli assicurati è equipaggiato con una scatola nera.
Introdotta nel 2012 come accessorio per ottenere una maggiore scontistica sulla polizza RCA, la scatola nera, o black box, ha velocemente guadagnato la fiducia degli Italiani.
La mappa della diffusione però dimostra come sia più presente nelle regioni del centro e del sud, dove le polizze sono mediamente più costose. Secondo un’indagine pubblicata a luglio 2020, la presenza nei veicoli arriverebbe addirittura al 60% nelle provincie di Napoli e di Caserta.
Ma come mai questa diffusione eterogenea in Italia?
Innanzitutto il costo della polizza per il consumatore finale. Dove i premi sono più alti, come Calabria, Campania, Toscana e Lazio, sicuramente ha avuto più mercato una proposta di scontistica più forte legata alla scatola nera. Tanto che per l’appunto sono le stesse regioni dove la penetrazione della black box è stata maggiore.
L’obiettivo poi perseguito dalle compagnie assicurative è quello di ridurre i costi di frodi e incidenti, e di conseguenza ridurre il prezzo per il consumatore.
Nella tabella qui sotto, con dati elaborati da Segugio.it, si possono vedere le differenze di premio e la percentuale di diffusione della scatola nera in Italia dal 2015 e il 2019.
Che cos’è la scatola nera?
Non è altro che un dispositivo che monitora gli spostamenti e le condizioni tecniche del veicolo. Registra ad esempio la posizione dell’auto, l’accelerazione positiva e negativa, l’eventuale intensità dell’urto, le anomalie ai sistemi di sicurezza ecc. Tutti questi dati vengono inviati automaticamente alla centralina remota che li raccoglie, per rimanere poi a disposizione delle compagnie assicurative in caso di necessità.
Un dispositivo di sicurezza aggiuntivo che non agisce direttamente sul veicolo, ma che può essere di grande utilità in caso di furto, di ricostruzione della dinamica di un sinistro (almeno sulla carta – ma ne parleremo in un successivo articolo -), per rintracciare in tempo reale la posizione o segnalare una situazione di emergenza.
Non sarà un trend passeggero la proposta delle scatole nere sui veicoli: dal maggio 2022 sarà uno dei dispositivi di sicurezza obbligatori che dovranno essere presenti su modelli di auto e camion che saranno immessi nel mercato europeo. Il 26 marzo 2019 infatti il Parlamento Europeo ha trovato un accordo, da trasformarsi in legge, sull’obbligatorietà di numerosi sistemi di sicurezza per i veicoli, per ridurre ulteriormente il numero di feriti e decessi causati da sinistri stradali.
La scatola nera sarà quindi una cosa a cui dovremo fare l’abitudine, non sarà più un accessorio accompagnato da una scontistica dalla compagnia assicurativa.
Non restano però chiari i termini del valore dei dati raccolti dal sistema: valgono legalmente come prove al momento dell’analisi delle dinamiche di sinistro?
Nel prossimo articolo analizzeremo un paio di sentenze che hanno trattato tale argomento.