- De iure condito
Responsabilità civile: cosa sapere per ottenere il giusto risarcimento

Il concetto di responsabilità civile è alla base del diritto del risarcimento del danno. Quando una persona causa un danno a terzi, sia esso materiale o fisico, sorge l’obbligo di risarcire il danneggiato.
Tuttavia, la normativa in materia prevede diverse tipologie di responsabilità e differenti condizioni per ottenere un indennizzo. In questo articolo, analizzeremo in modo chiaro e accessibile le principali norme che regolano il risarcimento del danno e i diritti di chi subisce un pregiudizio.
1. La norma fondamentale: l’articolo 2043 del Codice Civile
L’articolo 2043 c.c. stabilisce il principio generale della responsabilità civile extracontrattuale:
“Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.”
Tradotto in termini semplici, ciò significa che chi provoca un danno a un’altra persona, volontariamente (dolo) o per negligenza (colpa), ha il dovere di risarcirlo. Questo principio trova applicazione in numerosi ambiti, dagli incidenti stradali agli infortuni sul lavoro, fino ai danni causati da animali domestici o da edifici in cattive condizioni.
2. I tre elementi fondamentali della responsabilità civile
Perché un danno sia risarcibile devono sussistere tre elementi fondamentali:
- Il fatto illecito: Deve esserci un comportamento, attivo o omissivo, che abbia generato il danno.
- Il danno: Deve essere concreto e quantificabile, sia esso patrimoniale (es. danni a beni materiali) o non patrimoniale (es. lesioni personali, danno morale).
- Il nesso causale: Deve esserci una relazione diretta tra il comportamento illecito e il danno subito. Ad esempio, se un pedone viene investito perché un automobilista passa con il rosso, il danno subito dal pedone è direttamente collegato alla condotta dell’automobilista.
Se uno di questi elementi manca, la richiesta di risarcimento potrebbe non essere accolta.
3. La responsabilità oggettiva: risarcimento anche senza colpa
In alcuni casi, la legge prevede la cosiddetta “responsabilità oggettiva”, ovvero l’obbligo di risarcire un danno anche in assenza di dolo o colpa. Alcuni esempi:
- Art. 2050 c.c. – Chi esercita attività pericolose è responsabile dei danni che ne derivano, salvo prova di aver adottato tutte le misure di sicurezza necessarie.
- Art. 2051 c.c. – Il custode di un bene è responsabile dei danni che esso provoca, salvo il caso fortuito.
- Art. 2052 c.c. – Il proprietario di un animale risponde dei danni che questo provoca, anche se smarrito o fuggito.
- Art. 2054 c.c. – Il conducente di un veicolo è responsabile dei danni causati, a meno che non provi di aver fatto tutto il possibile per evitarli (di questo parleremo segnatamente in un altro articolo).
4. Differenza tra danno patrimoniale e danno non patrimoniale
Una distinzione fondamentale riguarda le tipologie di danno risarcibili:
- Danno patrimoniale: riguarda una perdita economica concreta, come il costo delle cure mediche, i danni materiali a un veicolo o la perdita di reddito a seguito di un infortunio.
- Danno non patrimoniale: comprende pregiudizi come la sofferenza fisica e psicologica, il danno biologico (lesioni alla salute) e il danno morale (ingiusta sofferenza causata dall’illecito altrui).
Entrambi i danni possono essere risarciti, ma è fondamentale documentarli adeguatamente.
5. Le 10 cose da fare per ottenere il giusto risarcimento:
1. Chiamaci! Alle altre 9 penseremo noi!
La responsabilità civile è un principio cardine del nostro ordinamento e garantisce tutela a chi subisce un danno ingiusto.
Tuttavia, per ottenere il giusto risarcimento è essenziale conoscere i propri diritti e agire con tempestività e precisione.
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