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Malasanità: il vizio del consenso informato e le sue implicazioni
La malasanità rappresenta uno dei fenomeni più delicati e complessi nel panorama del risarcimento danni. Tra le varie sfaccettature che caratterizzano questo tema, spesso controverso, il vizio del consenso informato emerge come un aspetto cruciale che merita un’analisi approfondita.
In questo articolo esploreremo cos’è il consenso informato, quando viene dato, quando si può parlare di vizio del consenso informato e le conseguenze che ne derivano.
Cos’è il consenso informato
Il consenso informato è un principio fondamentale nell’ambito della pratica medica e si basa sul diritto del paziente di essere adeguatamente informato riguardo alle procedure mediche a cui verrà sottoposto.
Questo implica che il medico debba spiegare al paziente in modo chiaro e comprensibile tutti gli aspetti relativi alla diagnosi, alle terapie proposte, ai rischi e ai benefici associati, nonché alle alternative disponibili.
Parte del consenso riguarda anche le conseguenze dell’eventuale rifiuto di sottoporsi alle cure proposte. Il paziente, quindi, ha il diritto di comprendere appieno ciò che gli sta succedendo: cosa farà il medico, che tipo di procedura sarà e quale sarà la situazione dopo la cura, sia in caso di successo che di insuccesso.
Quando viene dato il consenso informato
Il consenso informato viene richiesto prima di qualsiasi procedura medica, sia essa diagnostica, terapeutica o chirurgica.
È un processo che deve avvenire in un contesto di dialogo aperto e trasparente tra il medico e il paziente. Il medico deve fornire tutte le informazioni pertinenti in modo che il paziente possa prendere una decisione informata e consapevole sulla propria salute.
È disciplinato dalla legge 22 dicembre 2017, n. 219 e dev’essere:
- dato in forma libera e consapevole;
- rilasciato in forma scritta, tramite videoregistrazioni o qualsiasi mezzo comunicativo che permetta alle persone disabili di comunicare;
- preceduto da informazioni complete su tutta la procedura medica per cui viene richiesto.
Il consenso può essere revocato in qualsiasi momento, anche durante il trattamento.
Vizio del consenso informato
Il vizio del consenso informato si verifica quando il paziente non è stato adeguatamente informato prima di dare il proprio consenso a una procedura medica. Questo può avvenire per varie ragioni, tra cui la mancanza di comunicazione da parte del medico, la presenza di informazioni fuorvianti o incomplete, o la mancanza di comprensione da parte del paziente. Facciamo un esempio.
Un paziente viene sottoposto a un intervento chirurgico senza essere stato informato in modo adeguato dei rischi associati all’operazione e delle possibili alternative. In questo caso, il paziente potrebbe non essere consapevole dei potenziali effetti collaterali o delle complicazioni post-operatorie, compromettendo così la sua capacità di prendere una decisione informata ed esponendolo ad un rischio che diversamente non avrebbe corso.
Il vizio del consenso informato rappresenta una violazione dei diritti fondamentali del paziente e può avere conseguenze significative sulla salute e sul benessere delle persone coinvolte.
È essenziale che i medici rispettino pienamente il principio del consenso informato e che i pazienti siano attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria salute. La trasparenza, la comunicazione efficace e il rispetto dei diritti del paziente sono fondamentali per garantire un’assistenza sanitaria sicura, etica e di qualità.
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