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Cinture di sicurezza: la responsabilità del conducente non finisce al volante 

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La Corte di Cassazione ha recentemente stabilito un principio fondamentale: il conducente è responsabile della sicurezza di tutti i passeggeri a bordo, inclusa l’assicurazione che ciascuno indossi correttamente la cintura di sicurezza.

Questo caso rappresenta un importante precedente giuridico e sottolinea il ruolo cruciale del conducente, anche in situazioni in cui la tecnologia del veicolo risulti limitata. 

Il caso.

Il 31 dicembre 2015, una giovane di 29 anni guidava la sua Fiat Punto sulla Statale 115 per Fiuggi quando, per evitare un cane randagio, ha perso il controllo del veicolo. Nell’incidente, un passeggero di 18 anni seduto sul sedile posteriore, che non indossava la cintura di sicurezza, è stato sbalzato fuori dall’auto ed è deceduto sul colpo. 

Il Tribunale di Frosinone aveva assolto la conducente dall’accusa di omicidio colposo, ritenendo che non vi fosse un obbligo continuo di controllo da parte sua e considerando che il veicolo non fosse dotato di un sistema acustico per segnalare il mancato utilizzo delle cinture sui sedili posteriori. 

Il ricorso del Procuratore Generale e la sentenza della Cassazione.

Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma ha impugnato la sentenza di assoluzione, sostenendo che la conducente avrebbe dovuto verificare che tutti i passeggeri indossassero le cinture prima della partenza. 

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso e ribaltato la decisione del Tribunale di Frosinone, affermando che: 

  • L’obbligo del conducente: è dovere del conducente accertarsi, prima di iniziare la marcia, che tutti i passeggeri a bordo rispettino l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza, indipendentemente dalla presenza di segnali acustici o dispositivi tecnologici. 
  • La mancata verifica come negligenza: la mancanza di controllo da parte della conducente è stata ritenuta una concausa del decesso del passeggero, che avrebbe potuto essere evitato se fosse stata rispettata questa misura di sicurezza. 

La sentenza della Cassazione rappresenta un’importante interpretazione dell’articolo 172 del Codice della Strada, che pone l’obbligo non solo sui passeggeri ma anche sul conducente di garantire il rispetto delle norme di sicurezza stradale. 

Questa sentenza offre importanti lezioni per chiunque si metta alla guida: 

  • Verifica prima della partenza: controllare che tutti i passeggeri abbiano allacciato le cinture di sicurezza, sia sui sedili anteriori che posteriori. 
  • Non fare affidamento solo sulla tecnologia: anche in assenza di dispositivi acustici o tecnologici, l’obbligo di verifica spetta comunque al conducente. 
  • Rendere i passeggeri consapevoli: educare i passeggeri sull’importanza delle cinture e sulle implicazioni legali e di sicurezza legate al loro mancato utilizzo.
  • Non avviare la marcia se necessario: se un passeggero si rifiuta di indossare la cintura, il conducente dovrebbe rifiutare di partire fino a quando la norma non venga rispettata.

La sicurezza stradale è una responsabilità condivisa, ma il conducente ha un ruolo chiave nel garantire che tutte le misure preventive siano rispettate.

Assicurarsi che tutti i passeggeri indossino le cinture di sicurezza non è solo una buona pratica, ma un obbligo legale che può prevenire tragedie e gravi conseguenze giuridiche.

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