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Capire il caso fortuito: una guida per navigare responsabilità e risarcimento 

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Definizione di caso fortuito 

Il caso fortuito rappresenta un evento naturale, o assimilabile ad esso, completamente indipendente dalla volontà umana e al di fuori della prevedibilità ragionevole. È un evento imprevisto e impossibile da evitare nemmeno con un livello di attenzione superiore alla norma. 

Gli eventi che possono essere classificati come caso fortuito includono quelli straordinari ed imprevedibili che escludono la colpevolezza sia in relazione alla responsabilità contrattuale sia a quella extracontrattuale.  

La Corte di Cassazione, nella pronuncia 7285 del 1990, definisce il caso fortuito come un avvenimento che si inserisce d’improvviso nell’azione del soggetto e non può in alcun modo, nemmeno a titolo di colpa, farsi risalire all’attività psichica dell’agente. 

Elementi fondamentali della responsabilità civile 

La responsabilità civile si basa su tre pilastri principali: 

1. Elemento oggettivo: comprende la condotta, il nesso causale e l’evento. 

2. Elemento soggettivo: include il dolo o la colpa dell’agente. 

3. Antigiuridicità: l’azione deve essere contraria a una norma o lesiva di un diritto protetto. 

L’intervento del caso fortuito elimina l’elemento soggettivo, liberando quindi l’individuo dall’attribuzione di colpa e dall’obbligo di risarcimento.

 

Caso fortuito nella circolazione stradale 

Un esempio di caso fortuito in ambito stradale è il malore improvviso del conducente. Se un guidatore perde il controllo del veicolo a causa di un malore improvviso e imprevedibile, come un attacco cardiaco inaspettato, non sarà considerato responsabile per i danni causati. 

Tuttavia, il malore non è sempre una scusa valida. Il guidatore rimane responsabile se il malore era prevedibile (ad esempio, per una condizione medica nota) o causato da stanchezza, sonno, o ubriachezza. In questi casi, la responsabilità legale e l’obbligo di risarcimento rimangono validi. 

Giurisprudenza e caso fortuito 

Il colpo di sonno: secondo la Cassazione (Cass. 4023/1988 e 8513/1984), il colpo di sonno è sempre prevedibile ed evitabile, perché il guidatore dovrebbe evitare di guidare se stanco. 

Strade sdrucciolevoli: anche le condizioni stradali scivolose non sono considerate caso fortuito (Cass. 19373/2007), in quanto il guidatore dovrebbe saper leggere le condizioni avverse della strada e adattare lo stile di guida. 

Incidenti sul lavoro: un comportamento imprevisto del lavoratore non è caso fortuito perché le norme di sicurezza sul lavoro sono progettate per proteggerlo anche in situazioni di pericolo causate da imprudenza o stanchezza (Cass. 4917/2010). 

Malore alla guida e omicidio colposo: Nel contesto di un incidente stradale che porta a omicidio colposo, se il guidatore perde il controllo del veicolo a causa di un malore, la difesa può cercare di utilizzare questo come argomento esimente. Tuttavia, il giudice può rifiutare questa difesa se non ci sono prove convincenti che supportino la tesi del malore improvviso e imprevedibile. 

Un esempio significativo si trova in una sentenza della Corte di Cassazione (Cass. 11142/2015), in cui è stato discusso il caso di un imputato che ha perso il controllo del suo veicolo a causa di una crisi ipoglicemica legata al diabete mellito di tipo 2. La corte ha stabilito che non vi fosse esclusione di responsabilità, poiché il guidatore avrebbe dovuto essere consapevole del rischio elevato di una crisi ipoglicemica in quella fascia oraria e quindi astenersi dal guidare. Inoltre, è stato rilevato che l’imputato stava guidando a una velocità elevata, fattore che ha contribuito all’accusa di negligenza. 

Per essere considerato un caso fortuito che esclude la colpa, il malore deve essere non solo improvviso ma anche totalmente imprevedibile.  

I guidatori sono tenuti a conoscere le proprie condizioni mediche e a valutare se queste possono influenzare in modo significativo la loro capacità di guidare in sicurezza. 

Onere della prova 

È chi arreca il danno che deve dimostrare il caso fortuito di un evento. Spesso però è una vera sfida trovare delle prove a supporto, soprattutto quando si tratta di condizioni mediche transitorie che non lasciano tracce cliniche evidenti. 

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